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Il pozzo sacro di Santa Cristina: un gioiello dell'archeologia sarda


Il pozzo sacro di Santa Cristina si trova nel comune di Paulilatino in Sardegna ed è uno dei monumenti più affascinanti e misteriosi di tutta l'isola. 

Datato tra il XI e il IX secolo a.C., rappresenta un'eccellente testimonianza del periodo nuragico. E' situato al centro di un grande parco curato e ha una struttura molto particolare: anche per questo motivo chi ha l'occasione di passare nelle sue vicinanze dovrebbe aggiungerlo alle tappe del suo viaggio. Infatti è formato da una grande sala ipogeica circolare, scavata nella roccia basaltica, cui si accede tramite una scalinata di 25 gradini che conduce al livello del suolo. Al suo interno, appena sotto l'ultimo gradino, il pozzo è colmo d'acqua che viene mantenuta all'altezza costante di 50 cm da un canale di scolo costruito al tempo degli scavi. Questo fa sì che il pozzo possa essere visitato durante tutto l'anno.




Il monumento è orientato da nord-nord ovest verso sud- sud est e ciò ci fornisce testimonianza di quanto i nuragici fossero un popolo colto in ambito astronomico, poichè anche molti altri monumenti attribuiti alla loro civiltà conservano un legame stretto con la volta celeste. Per fare un esempio, si stima che circa il 49% dei nuraghi sardi sia orientato verso sud est per riparare la costruzione e gli abitanti dal maestrale, a cui la Sardegna è particolarmente soggetta. A dar conferma di questo legame c'è anche il fatto che durante gli equinozi (18-21 marzo e 21-23 settembre), lo stesso Pozzo Sacro di Santa Cristina viene completamente illuminato dal sole a mezzogiorno e ogni 18,6 anni, durante il lunistizio maggiore la luna si dispone perpendicolarmente al foro che sovrasta la camera ipogea, riflettendosi nelle sue acque.

Questa meraviglia dell'archeologia sarda fu scoperta e scavata solo intorno alla metà del '900, dopo secoli di abbandono, sotto la supervisione dell'archeologo Enrico Atzeni. Oggi è uno dei luoghi più visitati e apprezzati dai turisti, attratti dall'idea di immergersi nell'atmosfera magica e misteriosa che il sito regala. Qui giacciono infatti molti segreti ancora da svelare che rendono il suo fascino ancora più intenso. Sebbene non sia possibile conoscerne con certezza la funzione esatta, ci sono molte teorie che cercano di spiegare il suo significato religioso e culturale. Alcuni studiosi ritengono che fosse utilizzato per scopi divinatori o come luogo di purificazione rituale, secondo altri era un santuario dedicato alla fertilità e alla dea Madre.

Ciò che certo è che rappresenta uno dei tesori archeologici più importanti della Sardegna e un eccezionale esempio di arte e cultura nuragica, oltre ad essere un luogo di valore inestimabile per la storia sarda, considerato che nelle sue vicinanze si trovano due nuraghi e un villaggio cristiano costruito intorno al 1200. La sua bellezza e suggestione  incantano e affascinano visitatori di ogni età, regalando loro un'esperienza unica e indimenticabile.











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